Letto il 7-04-25 (pg 3 ~ 20)
Anno di Glad ~ N.D.
Riassunto del capitolo:
Nel primo capitolo Hal Incandenza è sottoposto ad un esame serissimo e prestigiosissimo per entrare a far parte in un’università di altissimo livello. La pressione è alta, e i suoi accompagnatori — lo zio Charles Tavis, il Coach DeLint e il compagno di stanza Ted Scacht — parlano per lui tessendone le lodi come il miglior studente nonché miglio giocatore di tennis dell’ETA.
Gli esaminatori hanno dei dubbi che vogliono chiarire, come mai Hal vanta voti eccelsi ovunque tranne agli esami orali? Per tutta la discussione Hal siede in silenzio con fare un po’ timido e insicuro, aumentando sempre di più i dubbi degli esaminatori, e non appena gli viene data la possibilità di rispondere, questi snocciola spiegazioni e giustificazioni degne di un Nobel, ma la reazione di chi lo ascolta è alquanto dissonante e spropositata, sguardi sgranati e agitazione: nella stanza sale il panico, gli accompagnatori tentano in vano di calmare la situazione, quindi Hal viene immobilizzato senza apparente motivo, gli esaminatori strillano scioccati che il ragazzo “non è umano”, vengono chiamati ambulanza e soccorsi vari per “aiutare questo povero ragazzo”. Il capitolo si chiude con Hal che viene inspiegabilmente portato via d’urgenza in barella mentre tenta di spiegare, inutilmente e con fin troppa calma, che tutto va bene e che non serve agitarsi.
Pensieri Personali:
C’è qualcosa di strano e nascosto, la reazione spropositata degli esaminatori non è logica, sono curioso di sapere cosa sta succedendo anche se ho già qualche sospetto, avendo già letto parte del libro in passato. E capisco bene la sensazione di Hal nel tentar di mostrarsi serio lucido e competente, sapendo/temendo di essere frainteso considerato poco adatto all’università per cui sta facendo un colloquio, ma anche alla situazione tutta. È un po’ quello che provo io ogni volta che devo tenere una lezione di qualsiasi tipo. 😬
C’è un pizzico di Kafka in questo capitolo, il modo in cui Hal non viene compreso e anzi frainteso e ignorato dagli esaminatori che corrono immediatamente ai ripari, mi ricorda un po’ quello che racconta Josef K ne “Il processo”.